Electronic Arts (EA) dovrebbe far diventare i pacchetti anteprima lo standard per l’acquisto di carte in Ultimate Team a partire da FIFA 22, questo secondo quando riportato da Eurogamer. Si tratta di un’importante novità in linea con la previsione che avevamo fatto qui su eSportsItalia.com.
A giugno 2021 EA ha introdotto in via sperimentale su FIFA 21 i Pacchetti Anteprima, ufficialmente legandoli ad una promozione, ma come avevamo sottolineato era un primo passo per evitare le pressioni da parte dei governi sulla modalità azzardo. Vedi anche: Loot Box, introdotti Pacchetti Anteprima in FIFA: primo passo di EA per evitare polemiche sull’azzardo.
In effetti anche secondo il nostro punto di vista legare un acquisto ad un aspetto casuale è una forma di azzardo. Se ci mettiamo poi che gran parte degli utilizzatori sono minorenni il problema è ancora più importante.
Quindi il passo indietro di EA è un segnale da interpretare in maniera positiva anche se arrivato tardi, visto che sono diversi anni che esiste questa modalità di acquisto. Qualcuno direbbe “meglio tardi che mai” ed in effetti è necessario subito equiparare le loot box legate ad acquisti basati su fattori casuali al gioco d’azzardo.
Per intenderci spendere soldi per aprire un pacchetto di cui non si conosce l’entità corrisponde a fare un giro sulle slot machine nel casino. Con la differenza che il gioco d’azzardo è regolamentato in Italia, esistono tasse specifiche e norma per evitare l’utilizzo da parte dei minorenni, mentre ciò non avviene con i videogame.
Il problema non è solo di FIFA e di EA, che anzi apprezziamo per il suo cambio di strategia, ma dei giochi in generale. Konami, Il concorrente giapponese di EA sui giochi di calcio, aveva già preso questa decisione dicendo no alla logica lotteria nel mese di agosto.
Per EA questo passo indietro rappresenterà sicuramente un minor introito economico, perché proprio la frustrazione degli utenti nel non trovare i giocatori desiderati li poteva portare ad aprire in continuazione pacchetti e a spendere molti soldi.
Con i pacchetti anteprima si sa cosa si va acquistare. L’aspetto casuale ad estrazione c’è, ma l’acquisto è vincolato solo nella seconda fase. A questo punto possiamo immaginare un forte calo di entrate per il gioco FIFA che però potrebbero far bene non solo ai giocatori, ma alla società USA stessa.
Intendiamo dire che negli ultimi anni il gameplay di FIFA è stato monotono e sostanzialmente sin troppo basato sulle “carte” o sulle figurine se preferite. Si creano situazioni paradossali in cui un utente con una squadra di media 84 contro una con media 96, di fatto il primo è nettamente penalizzato e quindi è “spinto” ad acquistare pacchetti.
Alcuni chiamano infatti questa modalità “Pay for win” cioè “Spendi soldi per vincere”. Poco etica, oltre che anti-sportiva.
Quindi questo passo indietro può rappresentare un bene per EA perché può pensare a concentrarsi più che su logiche legate al marketing, al creare un gioco veramente bello come lo era un tempo.
Anche il fiato sul collo che EA avrà quest’anno con l’uscita di eFootball di Konami costringerà il produttore di FIFA a creare un gioco innovativo probabilmente a partire da FIFA 23, FIFA 24 o FIFA 25, sempre se continuerà a chiamarsi così o deciderà come la società giapponese di rinominarlo per ripartire da zero.
Un’altra cosa importante che suggeriamo al governo italiano è di inserire i limiti di spesa. Questi dovrebbero essere fatti sia per singolo gioco sia per tutta la console. Ad esempio riteniamo non etico che un utente per un gioco spenda centinaia o migliaia di euro in acquisti in-app (in-game).
Mettere ad esempio un limite di spesa di 10 euro al mese per gioco e di 20 euro per console potrebbe essere un’idea giusta, proprio come già avviene per il mondo del gioco d’azzardo.
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