eSports Italia

eSports in Italia: il 2023 sarà un anno importante? Ecco cosa ci aspetta

Siamo appena entrati nel 2023 e con l’arrivo del nuovo anno faccio il punto della situazione sugli eSports in Italia e una previsione dei prossimi sviluppi.

Quando nel luglio del 2021 ho indicato quali erano i problemi presenti nel panorama dei videogiochi competitivi nel nostro Paese il mio scopo era quello di indicare la strada corretta da percorrere.

In questo anno e mezzo è stato fatto molto poco, anche se ci sono importanti segnali di un cambiamento positivo che arrivano da Konami.

Andiamo per gradi. Inizio con il ripetere il motivo per cui in Italia gli eSports ancora non sono esplosi, cosa bisogna fare per raggiungere questo obiettivo e perché il 2023 potrebbe essere un anno molto importante.

Prendo come riferimento il calcio partendo dal presupposto che questa tipologia di gioco può rappresentare il volano per diffondere in maniera massiva gli eSports in Italia. Se è vero che i videogiochi competivi stanno crescendo in Italia a partire dalla nascita della eSerie A è anche vero che al momento c’è ancora molta ignoranza e dilettantismo.

La maggior parte delle società di calcio sa poco e nulla di eSports e ha delegato in questi anni la composizione delle loro squadre virtuali a dei team che sono spesso di scarsa qualità. Non intendo nel valore dei giocatori, bensì sto parlando di professionalità e professionismo.

Quello che manca al momento è una cultura reale sul mondo degli eSports. Un problema grave ad esempio è che la maggior parte dei giocatori o non è pagata oppure guadagna molto poco. Come si può pensare ad un meccanismo virtuoso degli eSports se i protagonisti, coloro che scendono in campo, nemmeno sono pagati o guadagnano molto poco?

Questo porta i club a non sentire l’esigenza di monetizzare, valorizzare il prodotto e cercare sponsorizzazioni. La maggior parte di essi sembrano vedere gli eSports solo come un giocattolo per adolescenti e questo è dovuto solo all’ignoranza che hanno del settore.

Gli eSports nel mondo crescono a livelli vertiginosi e rappresentano una vera e propria opportunità di monetizzazione e già questo dovrebbe essere un motivo per far si che i dirigenti delle squadre di calcio inizino ad aprire gli occhi e ad interessarsene in maniera importante.

Oltre a questo bisogna pensare che gli eSports rappresentano per un club la possibilità di valorizzare il proprio marchio, di raggiungere nuovi tifosi e di fidelizzare quelli che già seguono la squadra.

In questa scarsa conoscenza del settore si arriva così a vedere prestigiosi club di Serie A disputare tornei con le cosiddette squadre finte. Per intenderci la ACF Fiorentina può giocare potenzialmente con Del Piero e la Lazio può giocare con Totti, per arrivare fino a paradossi assurdi dove nella nazionale di calcio italiana giocano Zidane e Ronaldo.

Tutto questo rappresenta un completo fallimento e, dal mio punto di vista, è uno dei principali fattori che sta facendo affondare l’ennesimo tentativo di lanciare questo settore in Italia.

Giocare con squadre finte, invece che con formazioni reali, porta alla distruzione del senso di appartenenza. Manca l’identità di una squadra e della stessa tifoseria. Per un tifoso viola che senso ha vedere giocare la sua Fiorentina virtuale con Cristiano Ronaldo, Ronaldinho e Ronaldo il Fenomeno che gioca contro l’Udinese che, guardate caso, schiera di nuovo i tre Ronaldo.

Questo è tutto tranne che calcio. Questo è un giochino, un giocattolo. Inutile. Perchè spendere tempo e soldi per promuovere qualcosa che addirittura distrugge la propria identità? Si tratta di un clamoroso autogol su cui, purtroppo, nell’attuale buio esportivo presente in Italia si continua a perseverare.

Così, nell’ultimo anno, quella che sarebbe dovuta essere la principale competizione italiana, la eSerie A, si è giocata con formazioni finte invece che reali. Naturalmente, malgrado i tentativi di dire che “tutto va bene”, la competizione è stata un buco nell’acqua. A parte crescite fisiologiche dovute al progressivo maggior consumo di Internet dei giovani, si è persa l’opportunità di un lancio strutturale di questo settore.

Un altro errore reiterato negli anni è la mancanza di continuità nella presentazione degli eventi. Nel 2022 ad esempio le squadre del massimo campionato italiano hanno partecipato alla eSerie A, che è durate circa due mesi, e poi nient’altro. In pratica sono stati inesistenti. Se ci mettiamo che non tutte le squadre di A hanno partecipato alla competizione, ad esempio mancavano tutte quelle con accordi con eFootball/Konami, si può dire che nel 2022 si è fatto nulla.

Quindi andrebbe rivoluzionato il modo di pensare agli eSports. Bisognerebbe avere un calendario degli eventi riservati alle squadre di club e queste dovrebbero giocare sempre con le formazioni reali come fa ad esempio la Bundesliga.

La proporzione 2 mesi sì e 10 no, andrebbe ribaltata in 10 mesi sì e 2 no. Anzi, considerando che gli eSports costano molto poco, si può anche pensare di renderli attivi per 11 mesi e compensare così quei momenti di stanca del calcio reale in particolare durante le pause estive e natalizie.

Un altro problema è che, soprattuto per quanto concerne il mondo FIFA/EA, ci sono competizioni miste dove partecipano sia club che team. Questo andrebbe risolto una volta per tutte. Il team “vattelapesca” mai dovrebbe giocare nello stesso torneo dove partecipano club professionistici di calcio come Juventus o Fiorentina.

Un errore comune che fanno coloro che pensano in piccolo e che sono incapaci di vedere oltre è quello di ritenere che i problemi degli eSports in Italia siano dovuti alla presenza di due giochi diversi, quello di EA (al momento si chiama FIFA) e Konami (eFootball). Questo è falso.

Il mondo dei videogiochi avrà sempre più titoli tra cui scegliere, anzi è probabile che presto avremo altri due prodotti che usciranno sul mercato. Quindi qui il punto è un altro: a prescindere da quale titoli si utilizzi serve:

  1. giocare con squadre reali
  2. avere competizioni per tutto l’anno
  3. pagare i giocatori eSports e farlo in maniera decorosa. Bisogna metterli in condizione di dedicarsi a tempo pieno a questa attività.
  4. utilizzare le squadre virtuali per rafforzare il marchio e il senso di appartenenza dei tifosi
  5. eliminare il concetto di “team” dal mondo dei Club. Team e Club devono essere due mondi diversi
eSports 2023 in Italia
eSports 2023 in Italia

Ci sono per fortuna dei segnali positivi che sono arrivati in questo anno e mezzo e sono tutti riconducibili a Konami. Sembra che la dirigenza della multinazionale giapponese abbia ascoltato le nostre parole e le condivida.

Partiamo con il dire che con l’uscita del nuovo gioco, denominato eFootball, è stata fatta una netta distinzione tra competizioni con squadre reali e finte. In particolare la terminologia utilizzata è Squadre Autentiche (formazioni reali) e Squadra dei Sogni (formazioni finte).

Questo è un primo traguardo raggiunto. Sono anni che parlo di questa necessità e quando vedo quel pulsante “Autentiche” è un po’ come se sopra ci fosse scritto “Giorgetti”. Una distinzione così netta mai c’è stata. Ad esempio in FIFA le competizioni con squadre reali sono celate dietro un generico “Divisioni” che nulla significa.

Mai e poi mai a livello comunicativo c’era stata netta separazione tanto che il primo pulsante utile su eFooball per iniziare a giocare è proprio “Autentiche”. Questo rappresenta così un primo traguardo raggiunto per la crescita degli eSports.

Sempre Konami ha poi abbracciato un altro nostro suggerimento: creare una connessione tra squadra reale, quella virtuale e la tifoseria. Con immenso piacere ho visto l’annuncio della Coppa eFootball Italia che va proprio in questa direzione e rappresenterà il più grande evento eSports dedicato al calcio reale.

Nella Coppa eFootball Italia per ogni Club partecipano un giocatore eSports, un calciatore della Primavera e un tifoso. Una perfetta simbiosi che va nella direzione tracciata dalla nostra redazione.

Partecipano a questa competizione tutti le più importanti squadre italiane tranne la Fiorentina e la Juventus. All’evento che è già partito nella sua fase preliminare e che si chiuderà ad Aprile 2023 partecipano:

  • Inter
  • Milan
  • Napoli
  • Roma
  • Lazio
  • Atalanta
  • Monza

Non solo, Konami dovrebbe anche quest’anno far partire la eFootball.Pro che è il più importante evento eSports di calcio a livello internazionale dove partecipano i più prestigiosi club come ad esempio Barcellona, Bayern Monaco e Manchester United. A questo torneo parteciperanno inoltre dei club italiani e voci di corridoio indicano che potrebbero esserci già novità a breve.

In merito ad altre competizioni per adesso si sa poco e nulla e questo conferma che per far crescere gli eSports in maniera definitiva serve programmazione.

Il 2023 può essere un anno molto importante, probabilmente la prima parte servirà come banco di prova. Bisognerà vedere soprattutto con la Coppa eFootball Italia e, qualora venisse confermata la sua partenza ad inizio anno, la eFootball.Pro quali saranno i numeri di fruizione.

Sono invece scettico sul fatto che la eSerie A possa diventare dall’attuale meteora un evento più strutturato. Mancano la maggior parte delle squadre più prestigiose di Serie A ed inoltre è probabile che ancora una volta si giocherà con squadre finte. Spero di sbagliarmi, ma la sensazione è questa. Solo delle persone illuminate nel calcio italiano potranno puntare i piedi e pretendere di giocare con le rose reali.

Quindi, ribadendo il concetto che siamo imparziali e per noi EA e Konami sono la stessa cosa, così come FIFA e eFootball, crediamo che sarà la società giapponese nel 2023 ad alzare in maniera importante il livello esportivo in Italia.

Sarà sufficiente? Beh, considerando che al momento manca una programmazione e che eventualmente da maggio 2023 in poi sembra esserci il deserto, direi proprio di no. Intanto però vediamo di che pasta sono fatti e come andranno questi eventi.

Per il resto che si tratti di EA o Konami, è interesse delle squadre di club italiane, ivi comprese quelle di Serie B e C, iniziare a diventare maturi su questo settore e smetterla di delegare a chi non sa guardare oltre il proprio naso.

Giulio Giorgetti

Direttore eSportsItalia.com

Corsi ESA