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Occhiali anti luce blu: accessorio fondamentale o moda? Scopriamolo insieme.

Tutti abbiamo sentito parlare degli occhiali anti luce blu: ma cosa fanno esattamente? Sono davvero utili per i player? Abbiamo avuto il piacere di parlarne con Gino Repetto, co-fondatore con Mauro Piras di Nowave, società che si occupa di realizzare e distribuire occhiali anti luce blu, con il quale abbiamo anche voluto sfatare alcuni miti.

Gino Repetto, co-fondatore di Nowave

Ciao Gino, spiegaci meglio cosa sono gli occhiali anti luce blu e a cosa servono.

La loro funzione è quella di risolvere il problema della sovraesposizione ai monitor di tutti i tipi: PC, tablet, smartphone e televisione. Sovraesposizione che è legata a tanti fattori: lo stare tante ore al computer per lavoro, stare al telefono per svago, stare davanti alla TV per guardarsi un film o per videogiocare. Questa sovraesposizione è legata in alcuni casi (piuttosto frequenti in verità) a problemi oggettivi, che possono andare dagli occhi rossi, alla secchezza, al mal di testa, all’insonnia. Gli occhiali anti luce blu che noi realizziamo servono per filtrare le lunghezze d’onda emesse dai led in generale che possono essere dannose per la retina. Ci riferiamo naturalmente a un intervallo di lunghezze d’onda preciso, specifico, che è stato valutato come dannoso, e non a tutte le lunghezze d’onda della luce blu, quindi i nostri occhiali filtrano solo quelle lunghezze d’onda che danno fastidio.

Secondo te questi occhiali andrebbero indossati sempre nel momento in cui ci troviamo di fronte a un monitor?

Non esistono indicazioni universali, la scelta è molto soggettiva. Ci sono persone che possono trascorrere molto tempo davanti a un monitor senza alcun problema e altri che invece magari dopo solo un’ora di esposizione hanno gli occhi che cominciano a lacrimare perché gli si arrossano. Trattandosi di una problematica molto soggettiva, l’indicazione che si può dare è altrettanto soggettiva: se sei di quelle persone a cui la luce dei monitor non crea problemi neanche dopo tante ore di esposizione o che può stare al PC fino a mezzanotte e poi dormire sonni tranquilli, allora evidentemente non hai bisogno degli occhiali anti luce blu. Se invece sei una persona che ha sperimentato alcuni dei problemi che abbiamo citato, occhi stanchi, occhi rossi, occhi secchi, mal di testa, insonnia, allora gli occhiali possono esserti utili. Su 100 utenti che utilizzano gli occhiali anti luce blu, il 97-98% li risolve completamente le proprie problematiche e solo il 2 o 3 per cento continua comunque a sperimentare fastidi. Questo a testimonianza del fatto che si tratta di un problema soggettivo, per cui è impossibile dare indicazioni di carattere generale.

E invece quando non siamo davanti a un monitor?

Gli occhiali della Nowave filtrano anche i raggi ultravioletti. Naturalmente non sono degli occhiali da sole, però proteggono dalla luce ultravioletta che proviene dal sole, quindi possono essere utili anche semplicemente quando si sta all’aperto.

Voi da quanto tempo realizzate occhiali anti luce blu e perché avete deciso di immettervi in questo particolare mercato?

Abbiamo iniziato a interessarci agli occhiali anti luce blu nel 2016. All’epoca però gli occhiali che si trovavano erano realizzati con scarsissima attenzione al design, in pratica non erano indossabili se non nell’intimità della propria cameretta. Oltretutto erano montature che non incontravano tanto lo stile italiano. Quindi abbiamo voluto unire la tecnologia delle lenti che filtrano la luce blu, realizzate con materiali anche superiori a quelli che si trovavano normalmente in commercio, con delle montature indossabili anche in situazioni sociali. I nostri occhiali utilizzano le stesse lenti degli ottici, però sono fatte in serie, quindi con un prezzo molto inferiore.

Come mai vi siete voluti avvicinare agli eSports?

Il mondo del gaming ci è interessato moltissimo sin da subito. Ci sono due aspetti relativi ai giocatori legati agli occhiali anti luce blu relativi ad allenamenti e competizioni. Per quanto riguarda gli allenamenti i player chiaramente trascorrono moltissime ore di fronte a un monitor, e questo lo fanno non con una semplice attività di lettura o di scrittura, ma con un’attività intensa proprio per i muscoli del bulbo oculare. Quindi più riusciamo a ridurre lo stress a cui è sottoposto l’occhio e minori saranno le possibili problematiche. Dal punto di vista competitivo invece il filtro anti luce blu ha l’effetto di migliorare il contrasto; migliorando il contrasto migliora anche la velocità di reazione e questo aiuta quindi in modo concreto il giocatore. Tra l’altro i nostri occhiali sono pensati per i player, i quali spesso indossano le cuffie e quindi avrebbero difficoltà con degli occhiali che hanno delle astine troppo spesse, mentre i nostri montano appositamente delle astine sottili.

E in che modo dunque avete voluto entrare in questo mondo?

La maggior parte elle nostre incursioni nel mondo del gaming è stato attraverso influencer che hanno scelto di testare i nostri occhiali. L’anno scorso inoltre abbiamo sponsorizzato la parte eSports della Sampdoria. Noi siamo basati a Genova, quindi abbiamo avuto un contatto diretto con loro. Tra l’altro, la Sampdoria è stata una delle prime realtà a investire molto eSports fin da subito. Dal lato sportivo nella eSerie A i risultati sono stati un po’ deludenti, però per noi, che siamo solo una start-up, è stato molto interessante vivere la sponsorizzazione di una realtà grandissima e consolidata come la Sampdoria.

Svisceriamo ora alcune delle voci che circolano sugli occhiali anti luce blu: praticamente in tutti i dispositivi esiste la modalità “night shift” o “dark mode”, che cambia le impostazioni dello schermo per renderlo meno luminoso e ridurre la luce blu. È come indossare gli occhiali o c’è una differenza?

Anche in questo caso è soggettivo. Ci sono casi in cui si riesce a risolvere il problema semplicemente con la modalità night shift, ma per molti altri questo non è sufficiente e con gli occhiali hanno un doppio effetto. Questo perché il night shift non tiene conto di come ciascun monitor è tarato e del suo spettro di emissione, mentre il filtro degli occhiali è a valle, ed è indipendente dal monitor utilizzato e dalle sue caratteristiche. Quindi quello che noi consigliamo in caso di problemi è di provare a utilizzare il night shift, ma se questo non dovesse essere risolutivo allora consigliamo di provare a utilizzare gli occhiali.

Perché in alcune occasioni si legge occhiali 100% anti luce blu? Che vuol dire questa percentuale e quanto filtrano i vostri occhiali?

Questo è uno degli altri miti da sfatare. Molte aziende hanno adottato questo claim, anche se in realtà non è vero. Una lente che sia in grado di filtrare il 100% della luce blu deve essere completamente arancione: esistono lenti così fatte, ma alterano moltissimo la percezione dei colori di quello che vediamo e sono assolutamente inadatte per attività come il lavoro o anche il gaming. Inoltre non c’è un’utilità reale nell’avere un filtro 100% luce blu. C’è una parte di luce blu, che è quella che ha una lunghezza d’onda approssimativamente compresa tra 380 e 450 nanometri che è quella più vicina alla radiazione ultravioletta, ed è quella più pericolosa; poi c’è lo spettro tra 450 e 500 nanometri che è sempre blu, ovvero è percepito sempre come colore blu, ma è più vicino al verde e non ha effetti negativi sugli occhi. Per cui quella luca può tranquillamente passare. Per dirla in breve i nostri occhiali filtrano il 100% degli ultravioletti, l’80% della luce blu a 420 nanometri, e poi andando verso il verde il filtro si riduce, è al 40% per 435 nanometri e oltre i 450 nanometri la nostra lente diventa completamente trasparente. Questo porta quindi a una lente che non è arancione, ma solo leggermente ambrata.

Ma se qualcuno già porta gli occhiali da vista come fa?

Per noi questo rappresenta un ostacolo perché, per via della legislazione italiana in questo momento noi non possiamo vendere al consumatore degli occhiali da vista. Altri hanno fatto finte società all’estero per aggirare questo vincolo, ma a noi questo genere di soluzione non piace e abbiamo preferito un altro approccio. Innanzi tutto chi ha gli occhiali da vista ha la possibilità di compare le clip-on, ovvero delle lenti con delle clip che si applicano sugli occhiali che già si indossano. Se poi chi porta gli occhiali utilizza anche le lenti a contatto, può naturalmente indossare gli occhiali anti luce blu con le lenti a contatto. Anzi frequentemente capita che chi utilizza le lenti a contatto possa sperimentare fastidi a gli occhi, come secchezza e simili, proprio perché la lentina sull’occhio comunque un po’ di stress lo provoca. Quindi a maggior ragione in quel caso è consigliabile l’utilizzo di occhiali anti luce blu. Infine noi abbiamo una rete di ottici partner sul territorio nazionale, un centinaio, che hanno i nostri occhiali a disposizione sui quali possono essere montate lenti anti luce blu da vista.

Quale sarà il prossimo passo?

Noi siamo già pronti per lo step successivo, che sono degli occhiali protettivi a 360 gradi. Infatti da una parte dello spettro visivo ci sono le radiazioni ultraviolette che vengono schermate, ma dall’altra parte ci sono i raggi infrarossi. Anche se è vero che gli infrarossi sono meno pericolosi degli ultravioletti, come è noto hanno l’effetto di scaldare. Questo riscaldamento, prolungato per lunghi periodi, può causare dei problemi agli occhi, per cui noi siamo andati a trovare un modo per bloccare anche gli infrarossi. E abbiamo già disponibili lenti sia anti luce blu sia anti infrarossi, caratteristica quasi unica in Italia. Una stessa lente che in più può essere lavorata anche con trattamento fotocromatico, per renderla anche occhiale da sole.

Dove si possono trovare altre informazioni sui vostri prodotti?

Invitare a visitare il nostro sito sarebbe troppo scontato. Siamo talmente fiduciosi del nostro prodotto, che invito semplicemente chi è interessato a fare una ricerca su Google e cercare informazioni al di fuori dei nostri canali istituzionali. Anche su YouTube basta inserire Nowave e vedere cosa ne pensa chi lo ha già provato.

Credo che a questo punto la risposta sia scontata, ma qual è la tua squadra del cuore?

La risposta l’hai già capita, la Sampdoria. Però il mio socio è cagliaritano, quindi forza Casteddu!

Marcello Rossi

Esperto Sci-Fi, videogame ed eSports.

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