Ciao Roberto, ti diamo il benvenuto su eSportsItalia.com. Rappresenti i colori del Livorno eSports nel primo campionato virtuale organizzato dalla Lega B. Complimenti! Cosa si prova a indossare la maglia amaranto e quali ostacoli hai dovuto superare per centrare un obiettivo così prestigioso?
È un piacere e un onore essere intervistati dal sito eSportsItalia.com e grazie per il tuo interesse. Per arrivare in Serie B ho dovuto vincere un torneo di qualificazione arrivando primo. È una grande soddisfazione indossare una maglia gloriosa come quella del Livorno.
Sappiamo che nella vita sei un Hair Stylist e che, specie sul piano anagrafico, hai esperienza da vendere. Ne deduciamo che il mondo eSports sia davvero accessibile a tutti coloro che hanno passione e motivazioni forti, a prescindere dal retaggio personale e dall’età. È così, o ci sbagliamo?
Ho 51 anni ed ho un salone di parrucchiere, faccio questo lavoro da quasi trentacinque anni. Gioco da quando PES si chiamava ancora Winning Eleven (fine anni 90′) e tutto sommato mi reputo un buon giocatore. Il fatto che ci gioco da così tanti anni mi fa capire quanta passione ho per questo gioco e credo che nonostante l’età, non bisogna mai smettere di credere nei propri obiettivi.
Sei la prova vivente che, laddove un calciatore sul rettangolo verde ad un certo punto deve pensare al ritiro, col joypad la storia cambia sensibilmente. Ti chiediamo: cosa ha in più un player della tua esperienza rispetto a quelli più giovani (la maggioranza) e cosa ha(ammesso che qualcosa ci sia) in meno?
Per me il calcio, sportivamente parlando, è la passione più grande. Ho giocato per tanti anni a buoni livelli come centrocampista, e devo ammettere che con il joypad è meno stancante. Sicuramente i giovani hanno più prospettive future verso il mondo degli eSports, a differenza mia, che sono il player più anziano della Serie B. Mi fa piacere vedere che riesco a giocarmela alla pari con player di alto livello.
Il tuo nick è “Dajeromadaje” e se la matematica non è un’opinione dovresti tifare per i giallorossi. Qual è il tuo idolo di sempre fra i capitolini e quale giocatore del Livorno, di oggi o del passato, ti è piaciuto più di altri?
Inutile negarlo, il mio sangue è giallorosso da quando sono nato, ma devo ammettere che i colori del Livorno e il loro tifo caloroso mi hanno sempre appassionato. Il mio idolo è Giuseppe Giannini anche se in quegli anni la Roma ha avuto tanti giocatori di classe mondiale… giusto per citarne alcuni, Falcao, Conti, Pruzzo… Passando invece ai giocatori del Livorno, il mio preferito è Cristiano Lucarelli per la grinta che metteva in campo.
Insieme a Carlo Mastrodonato stai disputando un buon campionato. In attacco, poi, siete temibilissimi. Ti va di illustrarci come imposti le partite? Schema tattico, pedine cui non rinunceresti mai, allenamenti, eventuali riti scaramantici prima del fischio di inizio. Siamo curiosi…
Io e Carlo stiamo facendo un campionato di buon livello. Carlo è un ottimo player ed anche lui ci tiene tantissimo ad onorare la maglia amaranto. Solitamente ci alleniamo insieme, pur avendo due stili di gioco diversi. Devo dire che la nostra punta di diamante è Mazzeo, di cui non possiamo farne a meno. Il modulo è solitamente un 4-3-3 con gli attaccanti stretti, ma in partita lo cambio a seconda dell’andamento.
C’è una sfida che ti ha esaltato più di altre e in cui hai fatto vedere agli avversari di cosa è capace la tua formazione?
Sicuramente una sfida al cardiopalma è stata contro il Pordenone, ho ripreso per due volte il risultato mentre ero sotto di due gol. Ho pareggiato al 94′, e sono arrivato ad un passo dal gol vittoria al 96′. Vista l’età, è una bella prova per le mie coronarie (ride).
Quali sono gli obiettivi del Livorno eSports in questo torneo e dove pensi di poterlo condurre tu con la tua bravura e determinazione?
Il nostro obiettivo è centrare i Final Eight della BeSports. Rimanendo lucidi, concentrati e con una buona dose di fortuna (che a volte ci è mancata), possiamo centrare l’obiettivo.
Grazie al campionato BeSports e a quello prossimo di eSerie A il gaming virtuale a livello competitivo sta facendo passi da gigante anche inItalia. Dal tuo punto di vista, possiamo sostenere a buon diritto che gli eSports sono a una svolta decisiva?
Direi proprio di sì, sono convinto che gli amministratori di entrambe le leghe stanno lavorando sodo per aumentare la visibilità e l’interesse degli eventi eSports.
Quali scenari futuri prevedi per questo mondo e quale ruolo potrà interpretare il player Roberto Morganti?
Sono certo che il mondo eSports crescerà in modo esponenziale, possiamo dire che è il mondo del futuro. Per quanto mi riguarda, tendo sempre a non pormi limiti, giocherò sempre con lo stesso entusiasmo e voglia di vincere, smetterò quando queste cose verranno a mancare.
Ringraziamo Roberto “Dajeromadaje” Morganti per l’intervista.
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