Ciao Raffaele, benvenuto su eSportsitalia.com. Prima di passare al curriculum esportivo, ci piacerebbe conoscerti meglio sul piano personale. Lavoro, hobby, passioni… Come riempi la vita? Qualsiasi aspetto tu voglia toccare, a beneficio dei nostri lettori.
Ciao Giulio e grazie per l’intervista. Mi chiamo Raffaele, classe 1998, 22 anni appena compiuti. Vivo nella mia amata Napoli ed essere un FIFA pro player è diventato il mio lavoro. La mia passione per i videogiochi è molto forte, perciò anche nel tempo libero mi capita di essere alla console, ma utilizzo giochi molto differenti dal mondo sportivo come quelli di carte o di guerra. Mi serve per rilassarmi perché quando gioco a FIFA la mia concentrazione è massima. Oltre ai videogame amo molto il cinema e in questo periodo sto vedendo film di Tarantino, da Pulp Fiction a Kill Bill.
Ora raccontaci un po’ il percorso che ti ha trasformato in un player di rilievo e temutissimo. Immaginiamo i sacrifici e le ore trascorse alla console. Quali sono state le tappe decisive della tua formazione e maturazione?
Ho iniziato con PES nel lontano 2009, era l’epoca in cui c’erano Ronaldinho e Borriello al Milan, poi non l’ho più toccato, ma mi ha lasciato in eredità l’utilizzo dei tasti. Lo ammetto… tiro con il simbolo del quadrato invece che con il cerchio anche su FIFA! Ho ricominciato ad utilizzare videogiochi di calcio nel 2018 proprio con FIFA, ma ero acerbo e giocavo per divertimento. Ho visto che con il passare del tempo riuscivo a far bene anche con giocatori sulla carta molto più forti di me. Quando vidi un giorno che seppi tenere testa al pro player tedesco M4rv, vice campione del mondo, dissi “ok, proviamoci”. Decisi così di impegnarmi e provare ad intraprendere una carriera da pro player. Tra Novembre e Dicembre 2018 mi notò la Pro2be che mi propose un contratto. Continuai ad allenarmi finché a Luglio 2019 firmai il contratto con il Monza.
Rappresenti il Monza eSports insieme a Simone Figura “Figurinho”. Stiamo parlando di una società importante, che punta in alto, e di un club che ti ha dato la possibilità di giocare a livello professionale. Cosa provi verso questi colori e quali sono gli obiettivi posti dalla dirigenza?
Ho capito sin da subito che il Monza è una grande società. Nel settembre del 2019 io e il mio compagno di squadra “Figurinho” siamo stati presentati durante un incontro di calcio della prima squadra: è stata un’emozione unica sentire il calore di migliaia di tifosi intorno a noi. Quel giorno abbiamo anche fatto la conferenza stampa accompagnati da Adriano Galliani e questo ci ha fatto sentire dei veri pro player che fanno parte a tutti gli effetti del club. Per non parlare poi della carica che ci ha dato il presidente Silvio Berlusconi quando abbiamo avuto modo di presentarci. Davvero emozioni uniche che mi spingono a fare bene per questa maglia.
Tornei live e tornei online: è vero che dal vivo è tutta un’altra musica?
Sì, il vero eSports è live, sono emozioni diverse. Sono molto razionale in genere, ma quando mi trovo seduto in un torneo dal vivo inizio a sentire la pressione. Non si tratta però di una cosa negativa, riesco a trasformarla in un’energia positiva. In quel tipo di tornei poi reputo molto importante la presenza del coach, nel mio caso Alessandro Brandi, perché un occhio esterno permette di fare osservazioni sulla tattica che quando si è nel vivo della partita non si riescono a comprendere da soli.
Sei conosciuto alla console col nickname Er_Caccia98. È l’iniziale del tuo cognome o c’è una motivazione più complessa dietro? Nel caso, ti ascoltiamo… Siamo curiosi.
Caccia98 è sicuramente derivante dal mio cognome, Cacciapuoti, e dal mio anno di nascita. Il problema è che naturalmente un nome così semplice non era libero e a quel punto ho provato molte combinazioni per provare a tenere “pulito” Caccia minimizzando la parte precedente, e alla fine tra quelli disponibili è uscito “er_caccia98”. Sono in diversi a farmi notare che quel prefisso “er” può far pensare al romanesco “il”, ma in realtà è solo un caso.
Il tuo cammino in Weekend League è a dir poco straordinario, macini vittorie su vittorie. Quanto è importante questa competizione per un pro player?
Importantissima. La Weekend League serve soprattutto come forma di allenamento perché ti permette di sfidare giocatori fortissimi e tramite i punti e i premi virtuali accumulati è possibile migliorare la propria rosa FUT (FIFA Ultimate Team).
Altro traguardo straordinario: sei il primo pro player di FIFA 20 su PS4 della storia a indossare la maglia della nazionale italiana. Congratulazioni! Cosa significa per te essere un giocatore dell’Italia?
Sì, sapere di essere il primo FIFA pro player della storia della eNazionale mi riempie enormemente di gioia. Ho ancora i brividi nell’indossare la maglia azzurra, è qualcosa di splendido. Solo ora sto maturando questa consapevolezza, sono il rappresentante dell’Italia, ho questo onore e non vedo l’ora di scendere in campo e vincere anche in questa veste.
Descrivici le sfide che hai dovuto superare per centrare l’obiettivo. È stata dura battere il tuo compagno di squadra Figu7rinho?
Sì, durissima, e intendo soprattutto mentalmente. Ero davanti ad un bivio: da una parte ero contento perché se avesse vinto lui comunque sarebbe stato un mio compagno di squadra ad essere un giocatore della Nazionale, dall’altro mi dicevo “ma tra tanti devo essere eliminato proprio da lui?”.
La preparazione alla eNations StayAndPlay Cup come procede? Hai avuto modo di interagire con Alessio Romagnoli? Vi siete allenati insieme, come va l’intesa? Pensi che possiate fare bene?
Sono felicissimo di giocare con Alessio Romagnoli, un giocatore della prima squadra azzurra. Con lui mi sto trovando bene durante le partite di allenamento che stiamo facendo in preparazione della eNations. Tra l’altro per non essere un pro player è molto bravo! Anche se… non ti nascondo che quando si parlava di giocatore della Nazionale avrei sperato in Lorenzo Insigne, spero non me ne voglia Alessio (ride, ndr).
Galliani ti chiama spesso e volentieri per sapere come vanno gli allenamenti. Quanto è importante sentire la vicinanza di una personalità del genere e che tipo di consigli ti dà?
Il direttore Galliani è sempre molto informato e continua sempre ad aggiornarsi, si vede che fa le cose seriamente. Naturalmente non mi fornisce consigli tecnici, perché sa che quello è il mio campo, ma è un uomo di sport e ogni volta che mi arriva una sua telefonata mi dà una carica straordinaria.
Ringraziamo Raffaele Cacciapuoti per l’intervista e gli facciamo un grande in bocca al lupo per il suo futuro. Potete seguire Er_Caccia98 sul suo profilo Instagram: https://www.instagram.com/er_caccia98/
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