La redazione di eSportsItalia.com ha avuto il piacere di intervistare Nathan “ZELONIUS” Horton, coach del team eSports della AS Roma .
La AS Roma Esports ha un team internazionale, un segnale che è un club apprezzato a livello mondiale. Tu come mai hai accettato la proposta della AS Roma?
Conoscevo il direttore della squadra, Colin Johnson. Siamo amici ormai da quasi tre anni, ci conoscevamo anche prima che io diventassi un giocatore professionista di FIFA. Colin sapeva che ero un buon giocatore e contattò il manager del mio team dell’epoca (FutWiz) perché stava cercando un allenatore per la squadra giallorossa. Ho parlato con Colin, lui mi ha illustrato gli obiettivi della AS Roma Esports e quale contributo avrei potuto dare e sono rimasto sin da subito affascinato del progetto. Abbiamo continuato a parlarne per un po’ e alla fine sono entrato nel team, e fino a oggi posso dire che è stata un’ottima scelta.
C’è una cosa che ci ha colpito della tua storia: ti sei licenziato dal tuo lavoro per cercare gloria negli eSports. In tanti, al tempo, ti avranno detto che stavi rischiando troppo. Come mai questa scelta?
Io ero un insegnante a tempo pieno, quello è il lavoro che ho lasciato per dedicarmi in maniera professionistica agli eSports. I tornei a cui giocavo su FIFA si chiamano Weekend League, nei quali ero già in testa alla classifica dei primi 100 nel mondo, ma continuavo a lavorare a tempo pieno. All’epoca avevo quasi 25 anni, e non volevo, magari dopo 20 o 30 anni, trovarmi a dover pensare “chissà se sarei stato davvero in grado di giocare in maniera professionale, chissà se sarei stato abbastanza bravo per farlo”, anche perché fare il gamer professionista era quello che volevo. All’epoca ero già sposato, per cui ne ho parlato con mia moglie e abbiamo concordato che ci saremmo dati 6 mesi di tempo per capire se questo poteva diventare un lavoro a tempo pieno. Mi sono qualificato per il mio primo torneo professionistico a Barcellona, sono entrato nel team FutWiz e tre anni dopo faccio ancora questo lavoro.

Ci puoi spiegare di cosa si occupa un ‘Head Coach’ in un team di eSports?
Questo dipende molto dalla squadra: con la AS Roma Esports sono costantemente in contatto con Damie e SpiderKong per valutare il loro progressi. Una gran parte del lavoro è dato dagli eventi: li aiuto, gli sto dietro, guardo le partite, cerco di segnalargli eventuali errori, cerco di tranquillizzarli, di farli restare concentrati sulla partita. Curo molto la preparazione agli eventi, ad esempio prima di una competizione abbiamo un ‘boot camp’ (sessione di allenamento) per prepararsi all’evento. A volte analizzo le partite, riguardo lo stream per capire come hanno giocato. Spesso gioco con loro, questo mi consente di notare cose che a loro stessi sfuggono, o guardo come giocano gli altri professionisti. Faccio tutte queste cose e altro ancora, come ad esempio essere presente quando loro hanno bisogno di qualcuno con cui parlare.
Cosa pensi di Damie e SpiderKong come persone e come giocatori?
Li considero entrambi miei amici. Damie è un ragazzo molto alla mano, è una persona con cui è facile andare d’accordo, ci si lavora molto bene insieme. Si impegna molto, è uno dei giocatori di maggior talento al mondo. In un certo senso sono entrambi qualificati per partecipare al campionato mondiale di FIFA quest’anno e si spera che possano andare avanti, anche se con la situazione attuale globale è difficile sapere cosa succederà. Damie sarebbe in grado di vincere, perché è uno dei giocatori più dotati di FIFA. Ha già giocato un’ottima stagione, è molto bravo all’attacco, è creativo. SpiderKong è molto amichevole, ha un ottimo senso dell’umorismo, anche in questo caso la AS Roma si è assicurata uno dei migliori giocatori di FIFA; alla Club World Cup ha ottenuto il miglior record di chiunque altro, era entrato nei Top 4 anche prima che si unisse alla Roma. Sono due giocatori molto bravi e vado molto d’accordo con tutti e due.
E che ne pensi di giocatori leggendari della Roma come Francesco Totti? Ci sono dei giocatori del passato che ammiri in particolar modo?
Ho sempre ammirato Totti, avevo una vecchia maglia della Roma con il suo nome, probabilmente uno dei più grandi giocatori di calcio negli ultimi 20/30 anni, se non proprio il più grande. Mi piaceva Batistuta, un attaccante magnifico e Cafu, altro ottimo giocatore. Penso che anche di recente, negli ultimi dieci anni, la Roma abbia ottimi giocatori. La Roma mi ha regalato un sacco di bei ricordi negli ultimi 10/20 anni, è una grande squadra e sono orgoglioso di farne parte.

Hai mai sfidato qualche giocatore della prima squadra dell’AS Roma? Come è andata? Chi vedresti bene nel tuo team ideale di eSports?
L’unico giocatore della Roma con cui ho giocato è stato Gonzalo Villar. Mi ha sorpreso, è davvero bravo a giocare, abbiamo fatto tre partite. Immaginavo fosse bravo, perché comunque è un calciatore professionista, quindi immaginavo che sapesse gestire bene il gioco, ma è stato anche più bravo di quanto non mi aspettassi. Nelle tre partite che abbiamo fatto una volta mi ha battuto, onestamente non me lo aspettavo, è stato davvero molto bravo.
Hai sicuramente l’esperienza e la bravura per dare qualche consiglio a chi vuole diventare un gamer professionista. Cosa suggeriresti? Come si fa a capire di avere realmente talento per intraprendere questa strada?
Buona domanda. Senza dubbio serve molto talento innato. Ora che il mondo dei videogiochi è diventato molto più importante, circolano molti soldi e ci sono molte più strutture professionali. Le persone hanno iniziato a rendersi conto che ci si può investire molto talento e molto duro lavoro. Quando sono diventato un professionista, circa un mese dopo l’uscita di FIFA 17, io avevo già giocato moltissime partite, mi sono impegnato molto per velocizzarmi e per rendere questo un lavoro a tempo pieno. Hai bisogno della giusta impostazione mentale, come in qualsiasi sport, o eSports, ed è importante fare pratica con tante persone che siano più brave di te. Anche dopo che sono diventato un giocatore a tempo pieno ho cercato altri professionisti migliori di me, per fare pratica e imparare da loro. Cerco sempre di imparare qualcosa di nuovo, di migliorarmi. Nessuno all’inizio è il più bravo del mondo, tutti abbiamo bisogno di imparare da altre persone. Il talento, che probabilmente è innato, il duro lavoro e la giusta mentalità, questi sono i requisiti.
Quali sono i tuoi obiettivi individuali per questo 2020? E la AS Roma eSports in quali tornei potrebbe imporsi?
Per il 2020 naturalmente l’obiettivo è andare molto bene al campionato mondiale e fare in modo che uno dei nostri giocatori possa vincerlo. È difficile prevedere quello che succederà nel resto della stagione, se il campionato mondiale andrà avanti come mi piacerebbe, e penso che possa accadere, abbiamo buone possibilità. SpiderKong e Damie sono tra i migliori e sono perfettamente in grado di vincere. E poi immagino che a settembre o ottobre venga rilasciato FIFA 21, e spero che possa esserci una buona partenza per i nostri giocatori.
Ringraziamo Nathan Horton e la AS Roma per l’intervista, potete seguire Zelonius sul suo profilo Instagram: https://www.instagram.com/zeloniusfifa/

Devi effettuare l'accesso per postare un commento.