Nuove sale per promuovere gli eSports dal vivo, formare nuove talenti e creare posti di lavoro: sono gli obiettivi della Reghium eSports ASD e del suo fondatore e presidente Egidio Morena. In questa intervista a eSportsitalia l’imprenditore calabrese ci racconta il suo punto di vista sull’attuale situazione degli eSports in Italia.
Reghium è in continua crescita e sta allacciando collaborazioni con diversi club professionistici italiani come Reggina, Catanzaro, Vibonese, Livorno e Messina. Qual è la chiave di questo successo?
Chiamarlo successo penso che sia un po’ un parolone… Per noi diventerà successo nel momento in cui porteremo a casa qualche competizione, comunque il tutto avviene grazie al lavoro dello staff nel far capire alle società che il settore eSports è molto importante ed è sempre più in crescita.
Anche in questa stagione state lanciando nuovi talenti…
Si, abbiamo la fortuna di trovare nuovi player e non abbiamo paura nel dargli fiducia. Difficilmente puntiamo su grandi nomi, come prima cosa perché non sono alla nostra portata economica e poi perché vogliamo dar la possibilità anche a chi non ne ha di farsi vedere in questo settore.
Nell’ultimo anno hai notato maggiore sensibilità da parte dei club nei confronti del settore eSports?
Ancora non tutti i club hanno preso visione del nostro settore, anzi, affrontano l’argomento come se non fosse nulla di che. Purtroppo la visione nei nostri confronti ancora non è delle migliori, quindi sta a noi team, organizer, siti di notizie e player far vedere cosa può fare questo settore.
Al di là delle sfide a distanza sembrano avere enormi potenzialità i grandi centri eSports che possano essere sale giochi ma anche centri di aggregazione. Voi avete qualche progetto in tal senso?
Noi abbiamo già una piccola sede a Reggio Calabria, ma stiamo lavorando per creare un qualcosa di più grande, dove poter dar un ulteriore lavoro ai giovani.
Nell’idea di un calcio che sia più sostenibile dal punto di vista finanziario gli eSports sono sulla strada giusta per dare il loro contributo ai club italiani?
Penso proprio di si, però per poter guadagnare bisogna spendere, e molti club italiani ancora non hanno questa visione purtroppo.
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