Dagli anni novanta in poi l’industria dei videogame ha vissuto un vero e proprio boom. In poco tempo ha bruciato le tappe e si è trasformata in un settore floridissimo. Tanto ricco che a beneficiarne è stata l’economia di interi paesi, e con essa tutti gli appassionati del mondo virtuale applicato all’intrattenimento ludico.
Tra il serio e il faceto si potrebbe sostenere che si è passati dalla massima cartesiana Penso dunque sono all’attualissima e sempreverde Gioco dunque sono. E non si legga tale transizione come il segno di una perdita, di una sottrazione, anzi: i giochi che presuppongono l’approccio attivo, l’interazione e, perché no, il pensiero del fruitore sono innumerevoli.
Lo sviluppo dei videogame è arrivato a livelli elevatissimi, ci sono stati investimenti mirati e corposi, sia in software e in grafiche sempre più realistiche e dettagliate, sia nei supporti hardware che rendono possibile l’azione nel mondo virtuale: tra questi ci sono ovviamente joystick e joypad, vale a dire i controller.
Sono i dispositivi di comando che ci consentono di direzionare il nostro eroe sullo schermo, di farlo abbassare per schivare una pallottola, o saltare per raccogliere un premio, di fargli colpire un avversario, o la palla in una partita di calcio a FIFA 20 o PES 2020. Le categorie di giochi sono tante. Da quelli di abilità a quelli di strategia, passando per quelli di sport e di guerra, ce n’è per tutti i gusti e tutti i palati.
Ma non è questo lo spazio per approfondire né tantomeno sfiorare la marea di categorie a disposizione dell’utente. Quello che qui ci interessa chiarire è la differenza tra le periferiche collegabili alla nostra piattaforma di gioco, con cavo o in assenza di cavo, e senza le quali non potremmo incidere sulla realtà virtuale.
Senza questa tecnologia non saremmo in condizione di diventarne i protagonisti assoluti, i fautori del destino del personaggio che manovriamo affinché raggiunga gli obiettivi posti dal programmatore del videogame. Cosa sono le periferiche? Detto volgarmente i joytick e joypad che impugniamo quando ci mettiamo al computer o alla console per giocare e svagarci un po’.
Differenze tra joystick e joypad o gamepad
Per sgombrare il campo da ogni possibile confusione diciamo subito che joypad e gamepad sono sinonimi perfetti. Che usiate il primo o il secondo termine la sostanza non cambia: in entrambi i casi si tratta di un controller dotato di diversi tasti di comando e impugnabile con entrambe le mani, quindi senza appoggi fisici, che ci consente di sviluppare l’azione del protagonista di un videogioco.
Questo device nasce con il Nintendo64 nel 1996 e si afferma definitivamente sul mercato, a scapito del joystick, con la diffusione della PlayStation sfornata dalla Sony nella seconda metà degli anni novanta.
Chiarito questo primo punto, possiamo illustrare le differenze tra joystick e joypad o gamepad. Chi ha letto fin qui avrà già inferito che l’unico punto in comune fra i controller citati è che servono entrambi a interagire col gioco. Detto poi che il joystick nasce prima, è diciamo così il progenitore del gamepad, ciò che cambia nettamente è la forma.
A differenza dei joypad, infatti, il joystick è dotato di una levetta verticale, gli hard gamer la definiscono stick, e di uno o due pulsanti a esso incorporati. Inoltre, ulteriore caratteristica distintiva, il joystick non si tiene fra le mani, ma si appoggia a una superficie. Talvolta, per accrescerne la stabilità, è munito di ventose che lo fissano meglio al piano di appoggio scelto.
Lo ricorderanno soprattutto le vecchie generazioni, quelle che si sono intrattenute nei bar e nelle sale giochi coi cosiddetti cabinati. Negli anni settanta-ottanta si usava così, specie ai giochi arcade: joystick, e avanti tutta. Poi con la nascita e la vasta diffusione delle console domestiche si sono preferiti i joypad, maneggevoli, precisi, molto reattivi, dotati di maggiori combinazioni di tasti e dunque possibilità di gioco.
Senza dubbio i device ideali per chi cerca un’intensa esperienza videoludica e per chi, pensiamo ad esempio ai professionisti degli eSports, ha bisogno di controller altamente evoluti per rendere al meglio.Ma i joystick non sono spariti, anzi. Lo sanno bene i cultori di giochi vintage. Con loro, anche le nuove generazioni, specie quando si voglia massimizzare il divertimento controllando al contempo gamepad e joystick.
E che dire di chi ama pilotare aerei o cacciabomardieri americani alla console? Come fare a meno della cloche in simili casi? Insomma, ancora una volta, ce n’è per tutti i giocatori e relative esigenze. Del resto, come disse Totò: De gustibus, non est sputazzellam.